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Trento, 22 ottobre 2007
TRENTINO SVILUPPO SPA E GLI EFFETTI DEI
CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL TURISMO ALPINO

Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per l’Unione

Rispondendo alle domande di un cronista in merito all’ipotizzato collegamento tra Folgaria e Lastebasse (Veneto) riportate sul quotidiano “Trentino” di sabato 13 ottobre (pag. 33) il vicepresidente di Trentino Sviluppo Spa, Corrado Fedrizzi, ha dichiarato che “non esistono previsioni scientifiche concordi che ci dicano se in futuro farà davvero più caldo anche in quota, se insomma lo sci avrà o non avrà un futuro. Nel frattempo non possiamo incrociare le braccia, dobbiamo crederci e investire”.

Premesso che queste dichiarazioni, riportate virgolettate, non sono state smentite dall’intervistato e dunque esprimono verosimilmente le sue opinioni in merito, è sconcertante notare in un alto ed apprezzato dirigente di una delle principali agenzie della Provincia la mancata conoscenza delle informazioni più elementari in tema di cambiamenti climatici e loro effetti sull’ambiente montano e sul turismo invernale. Una “caduta di stile” che non qualifica certo il ruolo, importante e complesso, svolto da un’Agenzia che opera nell’interesse della Provincia Autonoma di Trento, con il compito delegato di favorire e stimolare lo sviluppo delle attività economiche e la nuova imprenditorialità nel Trentino, al fine di far crescere il tessuto economico del territorio, nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile.

Il rapporto con il soggetto pubblico che ha dato delega e ragione di essere ad Agenzia è regolato da apposita convenzione: pur configurandosi giuridicamente come società per azioni e quindi come soggetto di natura privatistica, Trentino Sviluppo agisce in attuazione di una convenzione con la Provincia Autonoma di Trento e le operazioni dalla stessa condotte possono assumere rilievo pubblicistico in quanto regolate da norme di diritto pubblico ed atti autoritativi.

Come riportato nel Codice etico adottato da Trentino Sviluppo “l’agenzia è consapevole dell'influenza, anche indiretta, che le proprie attività possono avere sulle condizioni, sullo sviluppo economico e sociale e sul benessere generale della collettività, nonché dell'importanza dell'accettazione sociale della comunità in cui e per cui opera. Per questo motivo Agenzia conduce i suoi investimenti tenendo presente il principio di compatibilità ambientale, nel rispetto delle comunità locali e ricercando le condizioni di equilibrio tra l’efficacia delle iniziative economiche e le imprescindibili esigenze del territorio, in considerazione dei diritti delle generazioni future. Agenzia si impegna, dunque, a migliorare l'impatto socio-economico e territoriale delle proprie attività, nonché a prevenire i rischi per le popolazioni e per l'ambiente non solo nel rispetto della normativa vigente, ma tenendo conto dello sviluppo della ricerca scientifica e delle migliori esperienze in materia”.

Nessuno nota qualche contraddizione tra le affermazioni e le notizie riportate dalla stampa e quanto dichiarato negli atti ufficiali della società? Siamo veramente convinti che il collegamento Folgaria-Lastebasse rientri tra la casistica dello “sviluppo sostenibile” o non sia invece l’ennesima operazione a sfondo economico-speculativo che non tiene minimamente in conto (letteralmente, non viene assolutamente contabilizzato) il valore delle risorse naturali e della loro riproducibilità?

Allora qualcuno per favore fornisca a Trentino Sviluppo Spa i materiali prodotti dall’IPCC delle Nazioni Unite (non a caso insignito nelle settimane scorse del Premio Nobel per la Pace!) sugli effetti dei cambiamenti climatici. Vi unisca pure gli atti preparatori della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, che si è svolta il mese scorso a Roma presente pure una folta delegazione trentina; o gli studi prodotti dal Ministero dell’Ambiente della Confederazione Elvetica (si fiderà degli svizzeri una persona che dichiara che “fermare l’economia significa spopolare la montagna…”) sugli effetti dei cambiamenti climatici sul turismo invernale. Oppure l’ultimo numero speciale della rivista “Il Trentino” edita dalla Giunta provinciale, nel quale si parla esplicitamente di “minor copertura nevosa attesa nei prossimi anni”. Oppure ancora l’ultima pubblicazione della CIPRA dal titolo emblematico “Clima e Alpi in mutamento – Gli effetti del clima sul turismo e sulla pianificazione del territorio”. E molti altri documenti disponibili gratuitamente on-line, o disponibili presso le Facoltà dell’Università di Trento, eccetera eccetera…. basta solo la curiosità di informarsi prima di esprimersi su argomenti che non si conoscono a sufficienza. Qualcuno riferisca pure ai vertici delle società controllate della Provincia che la “casa madre” (la Giunta) ha istituito nella primavera 2007 appositi tavoli di lavoro su questi temi e che le questioni che stanno emergendo sconsigliano proprio il tipo di investimenti che a Folgaria sono sostenuti con così tanta convinzione!

Va pure premesso che certi tipi di investimenti pubblici in zone scarsamente vocate allo sci o con gravi handicap orografici o strutturali (quote troppo basse, esposizioni inadeguate, risorse idriche insufficienti, esigenze energetiche di difficile soluzione eccetera) sarebbero da evitare se si adottassero con coerenza le Linee guida per lo sviluppo turistico deliberate dalla Giunta provinciale, ovvero si rispettassero i contenuti della legge quadro sul turismo della Provincia autonoma di Trento, aggiornata nel 2005 per adeguarla ai principi del Protocollo Turismo della Convenzione delle Alpi. Infatti in entrambi i documenti si parla esplicitamente dei possibili effetti negativi su investimenti invernali a bassa quota (come nel caso in questione) e sulla necessità di diversificare gli interventi.

Ma allora, vien da chiedersi, le scelte di investimento di Trentino Sviluppo partono da precise direttive politiche, oppure a quali soggetti – politici, tecnici, economici – fanno riferimento per giustificare le loro scelte? Non è che la Provincia sta perdendo il controllo delle sue “braccia operative”? L’operazione Folgaria presenta degli elementi che ci portano a ricordare un’altra iniziativa oggettivamente contestabile sotto il profilo dell’impatto ambientale non quantificato quale il collegamento Pinzolo-Campiglio, già una volta bocciato dall’Unione Europea ed a rischio di essere bocciato una seconda volta (perché nessuno spiega pubblicamente il motivo per cui il protocollo firmato nel 2004 è stato sostituito nel 2007 quando poteva essere corretto tre anni prima risparmiando tempo e soldi pubblici?)

Vorrei pertanto poter disporre dei business plan di queste operazioni di sviluppo (Folgaria e Pinzolo), trattandosi di due operazioni che vincolano importanti cifre del bilancio provinciale sia attraverso impegni diretti della Provincia, sia per mezzo di investimenti di Trentino Sviluppo Spa, che ricordo essere società il cui capitale sociale è controllato al 98,574% dalla Provincia.

Poiché infine attraverso precedenti interrogazioni non è stato possibile chiarire con precisione quale sia la volontà politica ufficiale della Provincia di Trento sul tema del collegamento sciistico con il Veneto (anche se, purtroppo è facilmente intuibile) , tutto ciò premesso

si interroga il Presidente della Provincia di Trento

per sapere

1. quali direttive politiche stia attuando Trentino Sviluppo Spa nell’ambito dei progetti di sviluppo sciistico dell’Altopiano di Folgaria e se la Provincia condivida l’obiettivo politico di collegare gli impianti sciistici trentini con quelli veneti.

2. se condivida la “necessità” di investire decine di milioni di euro pubblici trentini per collegare la stazione trentina con gli impianti in territorio veneto, con evidentissimi danni sull’ambiente naturale e sulle risorse idriche e con il rischio di pregiudicare l’intera economia turistica dell’altopiano sul versante trentino;

3. se nei piani e nei programmi di sviluppo sia stato tenuto in debita considerazione il valore dell’ambiente, del paesaggio, delle risorse idriche che andranno irrimediabilmente pregiudicati con l’operazione in questione;

4. se non ritenga il caso di informare Trentino Sviluppo Spa, ma a questo punto tutte le società e le agenzie “satellite” della Provincia, circa le azioni e gli indirizzi che la stessa Provincia sta realizzando nel campo dell’adattamento e della mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici in corso;

inoltre si chiede al Presidente della Provincia di Trento

5. di poter disporre in tempi celeri dei business plan dell’operazione di sviluppo sci-impiantistico di Folgaria e del collegamento Pinzolo-Campiglio, quest’ultimo secondo il recente protocollo approvato dalla Giunta.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

 

     

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